UNICONFORT – Impianti Cogenerativi a Biomassa:

Raddoppio del fatturato

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Temporary manager: una risorsa per le piccole e medie aziende – Uniconfort, un case history di successo

In quattro anni ha raddoppiato il volume di affari. Grazie ad un imprenditore lungimirante che ha saputo scegliere i mercati ed i prodotti più adeguati, ma anche e soprattutto alla scelta di affidarsi ad un temporary manager per la riorganizzazione dei processi che le ha permesso di rispondere in modo ottimale alle ambizioni di crescita e alle sfide del mercato. E’ una piccola favola del Nordest, protagonista un’azienda di San Martino di Lupari, Uniconfort, che produce caldaie a biomasse solide. “Lavoriamo in un settore in espansione, con una forte vocazione all’esportazione. Questo ci ha permesso di pensare in grande e di essere ambiziosi. Ma sin da subito ci siamo resi conto che avremmo dovuto rivedere completamente la struttura della nostra azienda. Ecco perché abbiamo deciso di rivolgerci a un ‘temporary manager’ – spiega Davis Zinetti, AD di Uniconfort – un manager esterno che per quattro anni ha lavorato in azienda prima come direttore operativo, quindi come direttore generale, riorganizzato struttura e processi. Ora il suo lavoro è terminato, ci ha messi in grado di continuare da soli”.

Il Temporary Manager è una figura ancora nuova in Italia, dove si affaccia solo negli anni Novanta, ma ampiamente utilizzata nei Paesi anglosassoni. Si tratta di un professionista di alto livello, con esperienza e preparazione specifica che gli permettono di intervenire in una realtà quando questa si trova a dover fronteggiare dei cambiamenti, in positivo come in negativo. Lavora per affrontare le crisi, ma anche per creare nuovi assetti in vista di ampliamenti, aperture di nuovi mercati o i passaggi generazionali. Proviene da ambienti di cultura manageriale superiori, possiede un network di esperienze maturato grazie al lavoro in diverse aziende, ha una visione esterna, dall’alto e non si mette in competizione con le risorse interne. Vantaggi per l’azienda? Costi certi, tempi certi e obiettivi chiari e condivisi. Insomma, un jolly che spariglia le carte del mazzo e le ridistribuisce per una mano vincente.

Protagonista di questa storia è Alessandro Lotto (www.alessandrolotto.local), che a soli 40 anni è tra i più giovani TM a raggiungere la funzione di Direttore Generale in Italia. Ha alle sue spalle una laurea in Ingegneria a Padova, 10 anni di esperienza in ruoli manageriali, diverse pubblicazioni e Master in Italia e all’estero, tra cui il MBA presso la Henley Business School in Inghilterra. Ma, soprattutto, utilizza un metodo innovativo, che parte dall’ascolto di tutta la struttura, dalla centralinista ai dirigenti, e strumenti visuali (Visual Tools) e narrativi di ottimizzazione dell’organizzazione che coinvolgono l’intera organizzazione (Team Building). «Siamo ben lontani dal ruolo dai famigerati e temuti ‘tagliatori di teste’ – puntualizza Lotto – che venivano chiamati per chiudere le aziende o ridimensionare il personale. Il Temporary Manager ha infatti come suo scopo principale quello di valorizzare il tessuto aziendale, in tutti i suoi preziosi tasselli, e di rilanciare i processi ponendo le basi per la crescita. Il tutto in pochissimo tempo, dal momento che i tipici contratti vanno dai 6 mesi ad una massimo di 3-4 anni».

Una ricetta vincente, dunque, quella del Temporary Manager, soprattutto in questo momento di grave crisi congiunturale che sta mettendo in ginocchio moltissime piccole e medie aziende. Ma anche un’occasione per cogliere al meglio le opportunità che un mercato in grande cambiamento sta vivendo.